È notizia di qualche mese fa, nella vicina Italia, più precisamente del 13 aprile scorso, qualche giorno prima di Pasqua.

Un Decreto del Presidente della Repubblica ha stabilito che a partire dal 27 luglio qualunque numero di telefono (fisso o mobile) potrà essere iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni; lo strumento permette ad ogni cittadino di opporsi ad ogni chiamata indesiderata di telemarketing.

Ciò significa che nel momento in cui ci si iscrive ogni consenso rilasciato in precedenza alle agenzie o ai call center viene annullato (salvo quelli con i gestori delle proprie utenze) e tutte le aziende che lavorano in questo settore saranno obbligate a consultare regolarmente (mensilmente o comunque prima di effettuare una nuova campagna pubblicitaria) il suddetto Registro.

L’iter di iscrizione al Registro è semplicissimo, è possibile procedere via web, al telefono, via mail o con una raccomandata; è gratuita ed a tempo indeterminato, ma può essere rinnovata se si desidera annullare in un secondo momento eventuali consensi rilasciati dopo che è avvenuta.

Questo dovrebbe difendere chiunque si iscrive dalle molteplici telefonate che si ricevono a qualsiasi ora del giorno, volte a proporre i più disparati servizi o prodotti. Il condizionale è d’obbligo perché resta ancora da capire cosa succederà per quei call center che operano fuori dall’Italia e che non sono ancora stati regolamentati.

Per chi non rispetta le regole e per chi non si adegua il trattamento non è dei migliori, le violazioni del diritto di opposizione dei contraenti è disciplinata dal GDPR, che prevede sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, 20 milioni o fino al 4% del fatturato annuo, quale dei due risulti maggiore.

A partire dal 27 luglio è operativo il Registro Pubblico delle Opposizioni, anche se formalmente le aziende hanno tempo fino al 31 luglio per riorganizzare le proprie procedure interne; dopo tale data, i cittadini che hanno proceduto all’iscrizione (passati i 15 giorni dalla richiesta) potranno considerarsi esclusi da ulteriori chiamate.

Quello che accade in questi giorni grazie al Registro Pubblico delle Opposizioni ci dovrebbe portare ad una riflessione sul modo in cui gestiamo i nostri consensi: le aziende di Telemarketing hanno avuto il nostro numero di telefono, o il consenso ad utilizzarlo, da noi stessi; spesso firmiamo autorizzazioni senza nemmeno accorgercene, perché la modulistica è composta da molte pagine, o perché ci stiamo iscrivendo ad un programma fedeltà con la raccolta di punti e siamo così interessati al servizio da non prestare la giusta attenzione ai nostri Dati Personali, salvo poi lamentarci del fatto che riceviamo in continuazione telefonate moleste. Chiaramente esistono anche situazioni nelle quali l’utilizzo dei numeri di telefono è addirittura fuori consenso oppure chiamando numeri casuali ma non va sottovalutata l’impatto di una scarsa attenzione.

Questo reset totale, questa cancellazione dalle liste e dagli elenchi, che permette il Registro Pubblico delle Opposizioni non va sprecata, a partire dal 15esimo giorno non vi è più alcuna base legale per poter utilizzare un determinato numero di telefono, ma se a partire dal 16esimo giorno autorizziamo “a cuor leggero” o rilasciamo altri consensi per finalità di marketing e pubblicità, torniamo ad essere nuovamente presenti nei loro database.

Fortunatamente è possibile iscriversi più volte, quindi se qualcosa dovesse sfuggirci di mano, possiamo porvi rimedio, ma l’invito accorato è quello di riflettere, leggere, documentarsi ed eventualmente opporsi ancor prima di procedere ad una nuova iscrizione, altrimenti sarà difficile uscire dal circolo vizioso che si crea continuando a cancellarsi senza evitare di rilasciare futuri consensi.

La protezione dei Nostri dati Personali inizia anche, e soprattutto, da qui!!!

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